giovedì 9 maggio 2013

Rimango incredula al binario, dopo aver visto partire il treno che avevo aspettato a lungo. Ero in ritardo, o sono in anticipo su un tempo che non conosco. Non ti affacciare dal finestrino, non mi telefonare. Non ti preoccupare di esser salito. Ci sono molte cose da osservare in una stazione, e a me basta rimanere sorpresa, tenere in mano il mio taccuino, e scrivere. Forse, piangere un po'. Per tanti motivi per cui non l'ho ancora fatto, e che adesso leggo scritti sulla linea gialla che non devo oltrepassare. Al chiudere degli occhi la stazione si muove, l'ingranaggio gira in senso orario, la mente si riposa. L'orologio segna un'ora imprecisata tra le due e le tre, le impronte che escono dalla pozzanghera si dirigono nel senso inverso. Io, semplicemente, aspetto.